L’ossessione per i grassi, fanno davvero così male?

Quotidianamente mi sento dire: “mi ha inserito la frutta secca, ma non è grassa?!?” oppure :”mangio la verdura scondita, perché l’olio mi fa ingrassare”….

Se ti rispecchi in queste affermazioni, fermati a leggere queste righe, in modo da saperti destreggiare in maniera corretta nella scelta dei grassi.

Partiamo dal presupposto che come per ogni elemento è la dose che fa il veleno, quindi non esiste nessun grasso buono al 100% così come non vi è nessun grasso da non assumere assolutamente.

I grassi o lipidi sono macro nutrienti così come proteine e carboidrati, la loro funzione principale è quella energetica , infatti apportano 9 KCal per grammo rispetto alle 4 Kcal degli altri due; sono un costituente essenziale degli organismi sia animali che vegetali.

In base alla loro composizione chimica vengono classificati in:

Grassi saturi:principalmente di origine animale, li troviamo nella carne, frattaglie, uova, frutti di mare, burro, formaggi …  ma presenti anche in alcuni prodotti vegetali come l’olio di palma e margherine

Grassi Insaturi: maggiormente presenti nel mondo vegetale, li assumiamo con olio di oliva, olio di semi, frutta secca a guscio; contenuti anche in alcuni alimenti di origine animale come latte e pesce. Possiamo fare un’ ulteriore classificazione di questa categoria in:

Grassi monoinsaturi: presenti in alte concentrazioni nell’olio di oliva

Grassi polinsaturi:presenti nella frutta secca a guscio, pesce e oli vegetali; sono quelli che sentiamo nominare come omega 3 e omega 6 , sono acidi grassi essenziali ovvero il nostro corpo non è in grado di produrli autonomamente e quindi  vanno assunti con  l’alimentazione.

Grassi trans: non sono presenti in natura sono grassi che si generano con il processo industriale di idrogenazione. Questo processo viene utilizzato nell’industria alimentare partendo da oli di bassa qualità si genera oli più compatti, con tempi di conservazione più lunghi e che rendono i prodotti da forno maggiormente friabili.

Un’ alimentazione ricca di acidi grassi trans porta allo sviluppo di problematiche cardiovascolari con un aumento del colesterolo LDL, inoltre questa categoria di grassi ha un’azione pro infiammatoria. Le linee guida dell’OMS raccomandano la limitazione delle calorie derivate dai grassi trans, che dovrebbero rappresentare massimo l’1% delle calorie introdotte con la dieta.

Quindi non bisogna eliminare i grassi dalla nostra alimentazione quotidiana, il loro fabbisogno varia dal 20 a 35% delle calorie giornaliere a seconda dell’età e stato fisiologico , ma porre attenzione alla qualità dei lipidi assunti.

E il colesterolo? fa parte anch’esso della famiglia dei lipidi ma solo in parte viene assunto per via alimentare, infatti l’80% lo produce il nostro fegato