Lo iodio è un microelemento essenziale presente in natura, soprattutto nell’acqua di mare, e in alcuni alimenti come pesce, frutti di mare, alghe, latte, uova e prodotti provenienti da animali allevati in zone ricche di iodio. Il suo nome deriva dal greco iodes, che significa “violetto”, un richiamo ai vapori colorati che questo elemento emette allo stato gassoso. Oggi i principali produttori mondiali di iodio sono il Cile e il Giappone, due Paesi dove il consumo di alimenti marini tradizionalmente ricchi di questo minerale è da sempre molto diffuso.
Perché lo iodio è fondamentale per la salute
La sua funzione principale riguarda il corretto funzionamento della tiroide: questo piccolo organo situato alla base del collo utilizza lo iodio per produrre due ormoni fondamentali per il nostro organismo, la triiodotironina (T3) e la tiroxina (T4).
Questi ormoni regolano:
- il metabolismo basale
- la temperatura corporea
- il battito cardiaco e la sua frequenza
- la crescita nei bambini
- il funzionamento del sistema nervoso
- i livelli di energia e la sensazione generale di vitalità
Senza un adeguato apporto di iodio la tiroide non riuscirebbe a lavorare in modo efficiente, con effetti che possono coinvolgere diversi aspetti della nostra salute.
Carenza di iodio e ipotiroidismo: come si manifesta
La carenza di iodio è ancora oggi molto diffusa, soprattutto nelle popolazioni che vivono lontano dal mare o in zone dove il terreno è povero di questo minerale. Oggi, nonostante una maggiore attenzione nutrizionale, la sua prevalenza è in crescita a livello mondiale.
Quando l’organismo non assume abbastanza iodio, la tiroide rallenta la produzione di ormoni, dando origine al quadro clinico dell’ipotiroidismo. I sintomi più comuni comprendono:
- rallentamento del metabolismo
- sensazione costante di freddo
- stanchezza cronica e sonnolenza
- aumento di peso o difficoltà a dimagrire
- ritenzione idrica
- pressione arteriosa alterata
- pelle secca e capelli fragili
Nei casi più pronunciati la tiroide, nel tentativo di lavorare di più, si ingrossa dando origine al gozzo, ben visibile nella parte anteriore del collo.
Come prevenire la carenza: il ruolo del sale iodato
Per contrastare un problema così diffuso, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha promosso l’introduzione del sale iodato, ovvero sale arricchito con iodio, come strumento semplice ed efficace per garantire alla popolazione un apporto adeguato.
Sostituire il normale sale da cucina con sale iodato è un gesto quotidiano che può fare una grande differenza, purché se ne rispetti comunque la quantità raccomandata per la salute cardiovascolare.
Naturalmente, il sale non è l’unica fonte utile: una dieta varia ed equilibrata, ricca di micronutrienti, resta la base per un corretto funzionamento della tiroide e dell’intero metabolismo.
Quando lo iodio è troppo: ipertiroidismo e sintomi correlati
Se la carenza di iodio può rallentare il metabolismo, un eccesso può portare all’effetto opposto. In alcune condizioni, infatti, l’assunzione troppo elevata di iodio può contribuire allo sviluppo dell’ipertiroidismo, una condizione in cui la tiroide produce quantità eccessive di ormoni T3 e T4.
Questo squilibrio accelera in modo anomalo le funzioni dell’organismo e può manifestarsi con:
- aumento del battito cardiaco o palpitazioni
- perdita di peso improvvisa nonostante un’alimentazione invariata
- tremori alle mani
- ansia, irritabilità e insonnia
- aumento della sudorazione e intolleranza al caldo
- debolezza muscolare
- diarrea o aumento della frequenza intestinale
L’ipertiroidismo può insorgere per varie cause: malattie autoimmuni come il morbo di Basedow, noduli tiroidei “autonomi” che producono ormoni senza controllo, oppure un eccesso prolungato di iodio introdotto con dieta o integratori.
Per questo motivo, in assenza di specifiche indicazioni mediche, è importante evitare l’uso improprio di integratori di iodio e affidarsi invece alle fonti alimentari naturali, modulando l’assunzione in modo equilibrato all’interno di una dieta varia e bilanciata.
Yoga e tiroide: un sostegno in più
Oltre alla nutrizione, anche l’attività fisica aiuta a sostenere la salute tiroidea. In particolare, lo yoga offre sequenze mirate all’equilibrio ormonale e alcune posizioni – tra cui la celebre Sarvanghasana, la “candela” – che favoriscono l’irrorazione sanguigna della zona del collo e possono contribuire al benessere di questa ghiandola così preziosa.
Non sostituiscono terapie o interventi medici, ma rappresentano un valido alleato nel quotidiano.
Gli alimenti più ricchi di iodio
Per garantirsi un apporto ottimale di iodio è utile inserire con regolarità nella dieta:
- Pesce azzurro (sgombro, alici, sardine)
- Frutti di mare e crostacei
- Alghe (kombu, wakame, nori – con moderazione perchè contengono altissime dosi di iodio)
- Uova
- Latte e latticini
- Pane e farine prodotti in zone ricche di iodio (variabile)
Questi alimenti, insieme al consumo controllato di sale iodato, rappresentano una base efficace per sostenere la tiroide ogni giorno.
Prenditi cura della tua tiroide con un piatto caldo e cremoso, perfetto per i mesi invernali: la zuppa cremosa di patate e porri con gamberi.