Alimentazione in gravidanza: toxoplasmosi, listeriosi e salmonella
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Alimentazione in gravidanza: toxoplasmosi, listeriosi e salmonella

Test positivo…..e ora cosa mangio?

In gravidanza noi mamme dobbiamo prestare moltissima attenzione all’alimentazione, per proteggere la salute nostra e del piccolo che sta crescendo in noi.

Esistono diversi microrganismi che possono contaminare i cibi, microrganismi che se ingeriamo in altri periodi potrebbero risultare quasi asintomatici, ma che in gravidanza possono creare problemi a mamma e bambino: il più conosciuto di tutti è sicuramente il toxoplasma che provoca la toxoplasmosi.

Toxoplasmosi

Se sei in gravidanza, o hai avuto gravidanze precedenti, avrai ricercato più volte durante i nove mesi gli anticorpi con gli esami del sangue. Questo parassita lo si associa ai gatti, perché in realtà può colpire altre specie, ma solo nei gatti riesce a completare il ciclo vitale. Il parassita viene poi eliminato con le feci, attraverso le quali contamina gli alimenti. Se contratta in gravidanza, la toxoplasmosi può essere causa di aborto, malformazioni o lesioni cerebrali del feto.

Una possibile via di infezione è attraverso il contatto con il suolo o con le feci di gatto durante le attività di giardinaggio, di cura dell’orto oppure durante le operazioni di pulizia della lettiera del gatto stesso.

Un’altra possibile via è l’ingestione di frutta e verdura crude o mal lavate, contaminate da oocisti.

Tuttavia la via di trasmissione prevalente è il consumo di carne cruda o poco cotta. Nella carne possono infatti essere presenti cisti muscolari che si originano a partire dai bradizoiti, un’altra forma vitale del ciclo del Toxoplasma negli animali a sangue caldo.

Dunque, a quali alimenti porre attenzione?

  • frutta e verdura cruda o mal lavata, in particolare quella dell’orto
  • carni crude o poco cotte, per eliminarla bisogna cuocere la carne a 70 gradi
  • carni affumicatesalumi o insaccati poco stagionati (meno di 30gg) soprattutto se prodotti a livello familiare

Listeriosi

Un altro batterio su cui porre attenzione è la Lysteria monocytogenes, lo si può trovare nel suolo e nell’acqua.

Nelle donne in gravidanza di solito si manifesta con una sindrome simil-influenzale, febbre e altri sintomi non specifici come affaticamento e dolori vari. L’infezione può però avere serie conseguenze sul feto causando listeriosi congenita, parto prematuro, aborto o morte fetale.

Gli alimenti che sono più spesso implicati in casi di listeriosi sono:

  • le carni crude o poco cotte
  • i prodotti a base di carne in generale, in particolar modo i salumi freschi o poco stagionati, ma anche paté e simili non inscatolati, oppure piatti con carni fredde pronti per il consumo
  • i prodotti di gastronomia pronti per il consumo come maionese, insalata russa e tramezzini
  • verdure crude o sottoposte a blandi trattamenti di conservazione, in particolar modo i funghi freschi, la lattuga e le insalate preconfezionate
  • il latte crudo e i prodotti o i formaggi da esso derivati, soprattutto quelli a pasta molle, il burro e quelli a media stagionatura
  • i prodotti della pesca, soprattutto quelli leggermente salati e affumicati come il salmone e la trota affumicati
  • tutti gli alimenti cotti e pronti per il consumo conservati a lungo a temperature non corrette dopo la cottura

Salmonella

Infine, non posso non parlarti della Salmonella, batterio che vive normalmente nel tratto intestinale di uomo e animali. I sintomi dell’infezione sono i classici di una gastroenterite: febbre, diarrea e dolori intestinali. Se contratto in gravidanza, questo batterio può compromettere lo sviluppo del feto con aborto o parto prematuro.

Gli alimenti che sono più spesso implicati in casi di salmonellosi sono:

  • le uova crude o poco cotte e prodotti derivati come maionese o tiramisù
  • il latte crudo e i prodotti o i formaggi da esso derivati, come
  • la carne cruda o poco cotta, specialmente quella di pollo e tacchino, gli insaccati freschi come le salsicce e gli stagionati come i salami di origine suina
  • frutti di mare

Spero che questo articolo ti sia stato utile. Se hai dei dubbi puoi scrivermi a info@nutrizionistacecconi.it