Il periodo della gravidanza divide le donne in due gruppi: coloro che non possono nemmeno sentire l’odore del caffè (ahimè, io ero tra queste) e chi riesce a berlo tranquillamente come ha sempre fatto.
Ma cosa ci dicono le linee guida?
Il quantitativo di caffeina non dovrebbe superare i 200 mg giornalieri, quindi si consiglia di limitare il consumo a 2 tazzine di caffè al giorno, quantità accertata che non compromette la salute della mamma e del suo futuro bambino.
Attenzione però, ti ricordo che la caffeina è contenuta anche in altre bevande definite nervine come tè, coca cola, bevande energetiche, ma anche cibi come il cioccolato. L’utilizzo di questi alimenti nell’arco della giornata porta ad un ulteriore limitazione del caffè assunto. Infatti, quella che noi chiamiamo teina, ha la stessa composizione chimica della caffeina, per cui ci stiamo riferendo alla stessa identica sostanza pur utilizzando nomi differenti.
Ma ora ti starai domandando: perchè la caffeina va limitata?
La caffeina è una molecola in grado di passare la placenta, il feto però non è in grado di metabolizzare tale molecola. Inoltre si somma anche il fatto accertato che in gravidanza il metabolismo della caffeina subisce un rallentamento fino a 15 volte. Questo vuol dire che se prima della gravidanza il tuo organismo impiegava dalle quattro alle sei ore per espellere tutte le sostanze legate alla caffeina, durante la gravidanza ci impiegherà molto di più. Trattenere la caffeina più a lungo può dar vita a una serie di problemi più o meno gravi come gastrite, acidità, nausea ricorrente, tachicardia.
Perciò cara mamma, o futura mamma, in gravidanza sarai particolarmente più sensibile agli effetti della caffeina, indipendentemente dal fatto che tu riesca ancora a bere il caffè o meno.
NB: Non dimenticarti che le linee guida forniscono dati generali. Nel caso tu stia vivendo una gravidanza con delle complicazioni o con presenza di particolari fattori di rischio chiedi il parere del tuo medico, lui saprà guidarti al meglio.