Lo zenzero è una pianta erbacea originaria della Cina meridionale, per questo veniva molto utilizzato nella cucina orientale prima ancora che entrasse in tutte le nostre case europee.
La parola zenzero ha origini antiche e deriva da un termine sanscrito che significa “radice cornuta”.
La presenza del gingerolo conferisce a questa radice il suo tipico sapore piccante. Lo zenzero può essere utilizzato fresco, in polvere o disidratato. In quest’ultima versione però viene il più delle volte aggiunto lo zucchero, motivo per cui sarebbe meglio limitarne il consumo.
In cucina viene perlopiù utilizzato lo zenzero in polvere, utile nel dare un tocco sprint alle tue verdure e perfetto con il pesce, ma non solo! Clicca qui per scoprire come l’ho utilizzato io. Inoltre sono moltissimi gli infusi in commercio a base di zenzero.
Sono numerose le proprietà associate a questa radice, ormai sostenute anche da ricerche scientifiche; vediamo insieme quali sono:
- Proprietà digestive. Lo zenzero è una delle spezie che aiutano l’organismo nella digestione. Le sostanze contenute nel rizoma permettono accrescere la secrezione di succhi gastrici, stimolare la produzione di bile e favorire la peristalsi, il funzionamento meccanico dell’intestino. A livello intestinale lo zenzero riduce il gonfiore, favorisce l’eliminazione dei gas ed esercita un’azione lenitiva in caso di spasmi.
- Proprietà antinfiammatorie. Il consumo di zenzero riduce in maniera variabile l’intensità del dolore muscolare (Georgia, 2010).
- Proprietà antireumatiche. Lo zenzero è presente nella composizione di numerose creme utilizzate per contrastare i reumatismi di natura infiammatoria.
- Proprietà antiartritiche e antiartrosiche. È stato scientificamente stabilito che lo zenzero fa parte degli alimenti efficaci contro i problemi di artrosi e artrite (Nuova Zelanda, 2010). In realtà in Cina veniva già utilizzato per queste problematiche da millenni.
- Proprietà antiossidanti. Lo zenzero contiene circa 40 antiossidanti, questo significa che è in grado di contrastare l’azione dei radicali liberi, i principali responsabili dell’invecchiamento cellulare; questi fattori risultano attivi persino se sottoposti al calore, testimonianza del fatto che lo zenzero conserva le sue virtù anche da cotto.
- Proprietà antiemetiche. Già utilizzato dai navigatori del passato, lo zenzero sembra tutt’oggi utile nel prevenire e combattere nausee e vomito. Alcuni studi hanno anche confermato l’efficacia di questa spezia in caso di nausee causate dai trattamenti chemioterapici.
- Proprietà toniche. La pianta esercita un’azione tonica sull’organismo umano aiutandolo a combattere stress e stanchezza.
- Proprietà antiemicrania. Lo zenzero, associato alla pianta partenio, sembra essere efficace nel contrastare le emicranie accompagnate da nausea.
- Proprietà antitumorali. Partendo dal presupposto che non esistono alimenti in grado di curare la malattia, sono però numerose le ricerche sulle capacità di determinati alimenti nella prevenzione e lo zenzero è uno di questi in quanto sembrerebbe in grado di lottare contro la cancerogenesi, ovvero la formazione e lo sviluppo di cellule tumorali. Nello specifico le ricerche parlano di tumore alla prostata, al colon, allo stomaco e alle ovaie.
- Proprietà anticolesterolo. Le analisi sullo zenzero hanno rivelato una significativa diminuzione di tutti i parametri del profilo lipidico (colesterolo totale, HDL, LDL e trigliceridi).
Questo lungo elenco di proprietà non deve però farti pensare allo zenzero come ad una spezia magica: la salute è sempre collegata ad uno stile di vita sano e utilizzarlo in cucina come spezia ci porta ad assumerne quantità microscopiche. Per beneficiare appieno delle sue proprietà bisognerebbe consumarne una quantità maggiore e costante.
Quando lo zenzero andrebbe evitato?
In particolari situazioni è consigliato chiedere consiglio al proprio medico riguardo all’assunzione di zenzero in modeste quantità, ad esempio se si assumono farmaci antinfiammatori, farmaci antiaggreganti e anticoagulanti a causa dell’effetto fluidificante di questa radice ed infine anche durante gravidanza e allattamento.