Stress, che effetti ha sul nostro organismo?

Lo stress eccessivo può essere un acerrimo nemico della nostra linea, ma perché ciò accade?

L’ormone prodotto dal nostro corpo per contrastare le condizioni di stress è il cortisolo. Il suo compito è quello di mantenere alti i livelli di zucchero nel sangue nelle situazioni di stress tipo “attacco-fuga”.

In questo modo abbiamo disponibilità di carburante per le normali funzioni cerebrali e per i vari organi come cuore, polmoni e muscoli scheletrici.

Durante una risposta allo stress la concentrazione di cortisolo salirà fino a quando ci sarà l’input di feedback negativo per riportare i livelli di secrezione alla normalità, per evitare la sovrapproduzione.

In caso di infiammazione acuta il cortisolo prodotto ha un effetto antinfiammatorio e immunosoppressivo, con l’obiettivo di modulare la stessa risposta infiammatoria, riportando così l’organismo alla normalità.

Ecco una grafica che mostra tutti gli effetti del cortisolo in acuto.

Sarà tutto diverso se invece parliamo di infiammazione cronica latente: la continua produzione di cortisolo porta poi ad una successiva ridotta produzione di cortisolo, in questo modo l’infiammazione non viene neutralizzata e si favorisce la comparsa di depressione, diabete di tipo 2 e malattie autoimmuni. Nel caso di stress cronico si ha anche uno sfasamento del ritmo circadiano del cortisolo, il quale dovrebbe essere alto nella prima parte della giornata per poi ridursi pian piano.

Avere sempre alti livelli di cortisolo porta ad elevati livelli di zuccheri nel sangue e questo causa una ridistribuzione del grasso soprattutto in zona addominale, causando insulinoresistenza, ritenzione dei liquidi e ipertensione.

Il cortisolo può influenzare negativamente la permeabilità intestinale, di conseguenza in caso di stress cronico si può avere la distruzione della barriera intestinale, generando così un intestino permeabile; questo si associa al fatto che lo stress altera la flora batterica, con una conseguente riduzione della produzione di serotonina, la quale viene prodotta al 90% a livello intestinale.

Dieta e ipercortisolismo.

Ti ho spiegato che il cortisolo serve ad innalzare la glicemia, quindi se introduci carboidrati smorzi un po’ la sua produzione; questo è il motivo per cui è importante inserire carboidrati nella prima colazione, momento della giornata in cui la produzione di cortisolo è più elevata.

Non tutti i carboidrati sono uguali, bisogna inserire quelli a basso indice glicemico, ovvero ricchi di fibre. Questo permette una salita lenta della glicemia e una lenta discesa; diversamente un innalzamento glicemico improvviso porta ad un crollo altrettanto rapido che dà inizio ad una nuova produzione di cortisolo.

In periodi di stress cronico, come quando si segue una dieta “stretta”, i livelli di cortisolo aumentano, mandando il segnale alle cellule adipose di accumulare più grasso possibile; questa risposta è un adattamento evolutivo finalizzato a garantire la sopravvivenza.

Questo non avviene seguendo una dieta con un corretto bilancio energetico negativo; in questo modo si ha sia la diminuzione del cortisolo, sia la diminuzione del grasso corporeo.

Attenzione invece alla “sindrome yo-yo”: lo stress e l’aumento di cortisolo derivano sia dalla sensazione di fallimento della dieta che dal continuo sali e scendi del peso; questo porta ad un aumento di grasso in zona addominale che porta a sua volta ad un aumentato rischio cardiovascolare e resistenza insulinica.

La sindrome dell’insulino-resistenza contrasta la perdita di grasso, porta ad una riduzione della leptina, la quale comporta un maggior senso di fame.

L’alimentazione più idonea per prevenire l’aumento di peso e del cortisolo sembra essere quella del mangiar poco e spesso, inserendo carboidrati a basso indice glicemico, in questo modo si mantiene la glicemia il più costante possibile. Sia l’iper che l’ipoglicemia sono degli stressor che inducono la produzione del cortisolo.

Ti ho parlato per tutto l’articolo dell’ipercortisolismo ma il cortisolo non deve essere né troppo alto né troppo basso.

Spesso in soggetti adulti a causa di stress cronici ripetuti e protratti nel tempo si verifica la sindrome da burnout, che porta ad un deficit di produzione di cortisolo dovuto ad un calo di funzionalità surrenalica (il cortisolo viene prodotto dalle ghiandole surrenali).

L’ipocortisolismo si manifesta con ipoglicemia, dolori articolari, allergie, malattie autoimmuni e frequenti infezioni respiratorie.

Come ogni mese vi lascio lo sfondo per il vostro Pc, questo mese con la super frase di Giovanni Occhionero: chi ti stressa ti ingrassa.