La cannella è una spezia che si ricava dalla corteccia interna dell’albero di cannella, appartenente alla famiglia delle Lauracee e originario dello Sri Lanka.
La cannella vanta una storia millenaria: riferimenti si trovano già nella Cina del 2700 a.C. e nella Bibbia (libro dell’Esodo); sappiamo che era utilizzata dagli antichi Egizi per le imbalsamazioni e citata anche nel mondo greco e latino.
La qualità migliore si ricava da Cinnamon zeylanicum, denominata anche Cinnamomum vera. Si tratta di un arbusto originario dello Sri Lanka (in precedenza Ceylon), che ancora oggi rimane il più importante produttore a livello mondiale. Si distingue dalle altre varietà di cannella per il colore chiaro e il sapore dolce. Viene raccolta due volte all’anno, in primavera e in autunno, dopo la stagione delle piogge.
La cannella vanta numerose proprietà, tra queste:
- Viene utilizzata come antinfiammatorio, grazie alla presenza dei polifenoli; risulta dunque utile per trattare i sintomi dell’infuenza;
- È ricca di antiossidanti, contrasta lo stress ossidativo e le malattie a esso associate.
- Aiuta a regolare i picchi glicemici e attenuare il senso di fame; la cannella infatti riduce i livelli di zuccheri nel sangue e aumenta la termogenesi, ovvero favorisce l’utilizzo dei depositi di grasso;
- Ha proprietà antibatteriche e antimicotiche sulla pelle;
- Ha effetti benefici sull’apparato digerente, in quanto agisce sul gonfiore addominale.
Per le sue caratteristiche piccanti e pungenti, la cannella può essere utilizzata sia per contrastare piatti salati che, soprattutto, nella preparazione di dolci. Nei dolci, grazie al suo predominante sapore, può risultare utile per ridurre la quantità di zucchero aggiunto nell’impasto. Io, invece, ho scelto di utilizzarla per dar gusto a una buonissima vellutata, ideale da gustare con l’arrivo del freddo.
La cannella contiene cumarina, una sostanza moderatamente tossica per fegato e reni. E’ quindi da evitare l’utilizzo significativo di cannella in caso di ridotta funzionalità epatica e renale. Ovviamente le controindicazioni si riferiscono a situazioni di consumo eccessivo della spezia.